Una nuova alleanza di 14 organizzazioni di datori di lavoro europei intende difendere gli interessi dell'energia nucleare civile a Bruxelles. Oltre all'accesso ai finanziamenti, la coalizione intende sostenere la creazione di un "Airbus nucleare". Per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, sarebbe necessario raggiungere 150 gigawatt di capacità nucleare entro il 2050, con uno sforzo del 50%.
L'industria nucleare civile può ora contare su una nuova lobby per difendere i propri interessi a Bruxelles. Accanto all'alleanza che riunisce una quindicina di Stati membri a favore del nucleare, creata su iniziativa di Agnès Pannier-Runacher, all'epoca ministra francese dell'Energia, quattordici organizzazioni padronali hanno deciso di unire le forze nell'ambito di un'operazione di "diplomazia economica" .
Obiettivo: garantire che la Commissione europea applichi il principio di neutralità tecnologica nella politica energetica. In altre parole, tratta la fissione dell'uranio allo stesso livello di altre energie decarbonizzate. Al momento non è così. "L'Unione europea deve smettere di microgestire e anticipare alcune soluzioni tecnologiche", ha affermato mercoledì, in una conferenza stampa, Patrick Martin, presidente di Medef, ideatore di questa coalizione.
In Italia? Leonardo, Roberto Cingolani: alleanza a tutto campo con Airbus. Ultimi ritocchi alla newco nucleare con Enel & C
Il manager rilancia sulla necessità di creare giganti europei. Sui futuri progetti: «Abbiamo diversi tavoli aperti, le infrastrutture e tante cose. Ci stiamo interrogando su come ampliare la collaborazione nel settore aerospazio anche con Thales
«Stamani sono atterrato alle 6:30, a Roma, e il primo incontro l’ho fatto con l’amministratore delegato di Airbus, che mi aspettava in aeroporto alle 7. Abbiamo diversi tavoli aperti, le infrastrutture e tante altre cose». Così, martedì 28 gennaio, Roberto Cingolani ha fatto il punto sui negoziati in corso col gruppo produttore di aeromobili. «Ci stiamo interrogando su come ampliare la collaborazione europea nel settore aerospazio, comprende tutto».
Sui satelliti, per esempio, Cingolani ha confermato che Leonardo è al lavoro «con i grandi partner europei, Airbus e Thales , perché è evidente che in uno scenario così competitivo servano giganti europei. Poi è chiaro che la costruzione di un gigante industriale europeo va oltre le buone intenzioni, perché bisogna vedere la complementarità dei prodotti e la risposta dei mercati».
L’aggiornamento del piano industriale, previsto tra febbraio e marzo 2025, porterà novità anche sull’avanzamento delle trattative dal punto di vista di Leonardo. «L'anno scorso avevamo annunciato la costituzione della divisione Spazio, adesso è costituita e sta funzionando anche piuttosto bene», ha ricordato Cingolani. «Nel piano aggiornato porteremo le previsioni numeriche e finanziarie per i prossimi anni, ovviamente anche nell'ambito di potenziali collaborazioni internazionali».
A che punto è la newco nucleare
Il ceo di Leonardo ha parlato a margine della presentazione della nuova Fondazione Leonardo Ets e del nuovo presidente, Luciano Floridi, nella sala della Lupa di Montecitorio. È stata l’occasione anche per fare il punto sulla newco a maggioranza Enel con Ansaldo Nucleare e Leonardo, che dovrà verificare la fattibilità in Italia dei reattori Amr e Smr. Attesa per la fine del 2024, non è ancora partita ma sarebbe a buon punto. «Stiamo scambiando le ultime cose ma si sta procedendo. Non so bene quando firmeremo, una data non ce l'ho», ha detto. «Noi adesso ci siamo scambiati l'ultima versione, l'accordo è quello, dobbiamo trovare un momento per chiudere».
Quanto al tipo di tecnologia, Cingolani guarda già alla quarta generazione, quella che non fa utilizzo di uranio 235 e, in una prospettiva di più lungo termine, alla fusione. Ma il lavoro della newco si concentrerà sul nucleare di terza generazione, quella attuale. «Ci sono i reattori più piccoli che potrebbero essere utilizzati in tempi più rapidi».«Mi pare che tutti i Paesi stiano capendo che per accelerare la decarbonizzazione il nucleare vada potenziato», ha aggiunto il ceo di Leonardo, «e credo che l'Italia si stia muovendo nella direzione di rivedere tutta la sua posizione. La parola rimane ovviamente ai governi e ai cittadini. Io tecnicamente posso dire che le questioni tecniche sono molto chiare e non sono troppo discutibili». (riproduzione riservata)
Finora la politica ha via via posticipato ogni scelta al riguardo - come per i tassisti o i balneari prendere delle decisioni puo' incidere pesantemente sui voti della categoria o di un territorio. Però deve essere un si' o un no in tempi brevi. L'aspirazione della decarbonizzazione entro il 2050 è ormai inarrivabile con gli obiettivi previsti. Piu' rimandiamo le scelte piu' il cambiamento climatico sarà prericoloso.
Una nuova lobbie per il nucleare
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