Negli ultimi decenni, la storia politica ci ha mostrato come la sinistra radicale, pur muovendosi con obiettivi di principio, abbia avuto un impatto determinante nel favorire vittorie della destra. Due esempi emblematici sono quelli di Jill Stein nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 e di Fausto Bertinotti nella caduta del governo Prodi nel 1998. Entrambi, con le loro scelte, hanno contribuito a rovesciare equilibri politici, innescando conseguenze disastrose per i movimenti progressisti che intendevano rappresentare.
Il Caso Jill Stein: L'"Eroina" della Disfatta Democratica
Nel 2016, la candidata del Partito Verde, Jill Stein, corse per la presidenza degli Stati Uniti contro la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump. Pur consapevole dell’impossibilità di vittoria, la sua candidatura si rivelò decisiva per l’esito finale.
I numeri parlano chiaro: nei tre stati chiave che assegnarono la vittoria a Trump - Wisconsin, Michigan e Pennsylvania - Stein ottenne più voti della differenza tra Clinton e Trump. Per esempio:
- Wisconsin: Trump vinse con un margine di 22.748 voti, mentre Stein ne ottenne 31.072.
- Michigan: Trump superò Clinton di 10.704 voti, e Stein raccolse 51.463 voti.
- Pennsylvania: Trump vinse con 44.292 voti di scarto, mentre Stein ne prese 49.941.
Nonostante il Partito Verde sia sempre stato marginale nel panorama politico statunitense, la candidatura di Stein ha contribuito in modo diretto a erodere voti a Clinton, soprattutto tra i giovani e gli elettori progressisti delusi dal Partito Democratico. La sua ostinazione a portare avanti una candidatura puramente simbolica ha fornito a Trump il margine necessario per conquistare la Casa Bianca.
C'è da chiedersi la soddisfazione degli arabo-palestinesi-americani che a Novembre hanno votato in maggioranza per la Stein come hanno preso le ultime decisioni di Trump
Inoltre, non va dimenticato il sospetto di interferenze russe: secondo alcune inchieste, il Cremlino avrebbe promosso la sua candidatura per sottrarre voti a Clinton, in un gioco strategico che favoriva direttamente Trump. La famosa cena con Vladimir Putin e Michael Flynn nel 2015 a Mosca è stata più di un semplice episodio di politica internazionale: ha gettato un'ombra inquietante sulle reali implicazioni della sua corsa presidenziale.
Fausto Bertinotti: Il "Puro" che Consegnò l'Italia a Berlusconi
Passando all'Italia, un caso analogo è quello di Fausto Bertinotti, leader di Rifondazione Comunista, che nel 1998 fece cadere il governo Prodi I, aprendo di fatto la strada alla vittoria di Silvio Berlusconi nelle elezioni del 2001.
Bertinotti, in nome della "coerenza ideologica", ritirò il sostegno al primo governo di centrosinistra della Seconda Repubblica, accusandolo di essere troppo moderato e vicino alle politiche neoliberiste. Il risultato fu il ritorno a un'instabilità politica che favorì la destra:
- La caduta di Prodi portò alla nascita di un governo tecnico guidato da Massimo D'Alema, che alienò una parte consistente dell’elettorato progressista.
- Nel 2001, Berlusconi tornò al potere con un governo di centrodestra che avrebbe governato per quasi un decennio, smantellando molte delle riforme sociali avviate dal centrosinistra.
Bertinotti giustificò la sua scelta come un atto di "purezza ideologica", ma il prezzo politico pagato fu altissimo: la sinistra radicale perse progressivamente consenso e si ritrovò esclusa dal Parlamento nel 2008.
Paralleli tra Stein e Bertinotti: La Miopia Politica della Sinistra Radicale
Entrambi i casi mostrano un tratto comune della sinistra radicale: l'incapacità di comprendere il contesto storico e le conseguenze delle proprie azioni.
- Jill Stein, con la sua candidatura, ha sottratto voti fondamentali a Clinton, favorendo l’elezione di Trump, il quale ha poi nominato tre giudici ultraconservatori alla Corte Suprema, contribuendo alla revoca del diritto all’aborto con la sentenza Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization.
- Fausto Bertinotti, con la sua intransigenza, ha spaccato il centrosinistra italiano, permettendo a Berlusconi di dominare la scena politica per un decennio e avviare un processo di deregolamentazione e concentrazione del potere mediatico mai visto prima.
Il ruolo della sinistra radicale dovrebbe essere quello di spingere per il progresso sociale e di contrastare l’avanzata delle destre populiste. Tuttavia, l’intransigenza ideologica di figure come Stein e Bertinotti ha prodotto l’effetto opposto: ha indebolito i governi progressisti e ha consegnato il potere alla destra.
La lezione da imparare è chiara: in politica, la purezza ideologica senza strategia porta alla sconfitta. È meglio negoziare e ottenere compromessi piuttosto che favorire, anche indirettamente, forze politiche che smantellano diritti e conquiste sociali. Il rischio è che, nel perseguire un'utopia, si finisca per rendere la realtà molto più cupa di quanto sarebbe stata con un compromesso ragionato.
Jill Stein - La Bertinotti d'America che ha favorito l'era Trump
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