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Il 18 febbraio 2025, si è verificato un importante guasto a un impianto di stoccaggio di scorie (TSF) presso un impianto della Sino Metals vicino a Chambishi in Zambia. Ci sono state poche notizie su questo guasto, ma ZNBC ha una certa copertura sull'inquinamento risultante e sulle potenziali azioni governative .
"Il 2 per cento delle riserve mondiali di rame si trova nello Zambia”, dove almeno 26 siti estrattivi sono gestiti da aziende cinesi, ricorda la copertina di The Continent, che parla di un disastro ambientale avvenuto alla fine di febbraio a Chambishi, nel nord del paese. In una miniera della Sino-Metals Leach Zambia, si è rotta una diga contenente le acque di scarto dell’estrazione del rame: cinquanta milioni di litri di acque acide si sono riversati
nel fiume Mwambashi, uccidendo i pesci e distruggendo le coltivazioni di mais lungo le rive, e da lì in altri importanti corsi d’acqua. Sono state rilevate tracce di contaminazione fino a cinquanta chilometri di distanza.
Il governo di Lusaka ha sospeso le attività della Sino-Metals e ordinato ispezioni in altri impianti che gestiva, adottando un atteggiamento insolitamente rigido verso la Cina, uno dei principali creditori dello Zambia. Ma
questo succede sempre troppo tardi, conclude The Continent: “Anche se le leggi ambientali sono ambiziose, manca la sorveglianza e le denunce delle comunità che vivono vicino alle miniere raramente sono prese in considerazione" (da l'internazionale)Il miglior resoconto è arrivato da un ingegnere di scorie locale, Holy Pola , che ha pubblicato diversi pezzi sull'evento su LinkedIn. Tra cui alcuni video del rilascio in corso e riprese con drone delle conseguenze .
Sulla base delle riprese del drone, Holy ha fatto questa valutazione del fallimento :
"Il guasto è stato un guasto a cascata, causato da una tubazione che si è sviluppata attraverso la parete divisoria tra i due compartimenti superiori, innescando un crollo della parete (la parete appena imballata nel video). L'acqua supernatante dal compartimento attivo ha inondato il secondo compartimento inattivo senza bordo libero operativo, causando un evento di traboccamento che ha rotto la parete, scorrendo nel terzo compartimento inferiore. Un'enorme quantità di solidi è stata mobilitata dal terzo compartimento nel quarto e quinto compartimento più bassi che poi hanno rotto nell'ambiente."
Il Chambishi TSF si trova nell'angolo nord-occidentale delle immagini: le celle multiple a cui si riferisce Holy Pola sono chiare. L'elemento più ovvio dell'immagine post-fallimento è il pennacchio di inquinamento che corre approssimativamente da nord a sud attraverso l'immagine, rappresentando i rifiuti minerari acidi che sono stati rilasciati dal TSF. Ciò è visibile quando le immagini vengono confrontate con uno slider:-
Vale la pena di dare un'occhiata più dettagliata al Chambishi TSF stesso dopo il fallimento:
La cella situata più a ovest sembra essere intatta, ma c'è una chiara breccia nel contenimento tra la cella successiva e quella a est. Ciò conferma il suggerimento di Holy Pola secondo cui il fallimento si è verificato quando il contenimento tra la seconda e la terza cella è crollato, causando una cascata che alla fine ha portato al superamento e al rilascio dei residui.
Ho già notato molte volte in questo blog che il tasso di fallimento dei TSF è inaccettabilmente alto , date le loro conseguenze. Per ora, le priorità a Chambishi devono essere impedire che altri residui fuoriescano, contenere i rifiuti che sono entrati nell'ambiente, risarcire i proprietari terrieri i cui campi sono stati distrutti e migliorare la sicurezza dei vari TSF in questa zona.
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Il fracking consiste nel frantumare le rocce utilizzando la pressione idraulica per estrarre petrolio e gas. A questo scopo viene creato un foro di trivellazione profondo nel quale viene iniettato un liquido (più di 10.000 m³ per foro di trivellazione Il film Gasland documenta le esperienze dei residenti dei siti di trivellazione per il fracking in Pennsylvania, New York, Ohio e West Virginia (cercate il film su YouTube, poiché l'indirizzo cambia frequentemente).
Da un punto di vista scientifico, è stato criticato il fatto che la scena più eclatante del film, quando gli abitanti danno fuoco all'acqua del rubinetto, potrebbe non essere stata causata dalle nuove trivellazioni di fratturazione idraulica, ma anche dai depositi naturali di metano.
La seguente pubblicazione sottolinea:
Rischi ambientali associati al fracking :
- Contaminazione delle falde acquifere
- Contaminazione delle acque superficiali
- Incidenti durante la rimozione delle acque di processo, delle acque reflue e dei fanghi di perforazione
- Rischio di terremoti e cedimenti -
Un disco in lingua genovese che ha fatto la storia compie 40 anni. Due genovesi doc come Guido Festinese e Fabrizio Calzia lo celebrano in un libro appena pubblicato. Il disco si intitola “Crêuza de mä”, e chi scrive lo considera il principale capolavoro di Fabrizio De Andrè. Il libro si intitola “Mare Faber – Le storie di Crêuza de mä” ed è pubblicato dalla casa editrice Galata di Fabrizio Calzia. Guido Festinese è lo scrittore e critico musicale che lo ha realizzato.
“Crêuza de mä è un disco nato come un azzardo, come un’avventura da gustare fino in fondo – afferma Festinese - Era il 1984 quando uscì Crêuza de mä. Quarant’anni fa. E venticinque dalla scomparsa improvvisa di De André. Erano gli anni della Milano da bere, del techno – pop e del gel nei capelli, dei paninari e delle tivù commerciali. Mauro Pagani e Fabrizio De Andrè, in direzione “ostinata e contraria” inventarono un disco che andava a toccare le sponde del Mediterraneo come se lo stesso fosse stato un tavolo da biliardo: utilizzando Faber uno strano genovese popolare e dotto assieme per raccontarne le vicende, e una musica, Mauro Pagani, che era debitrice di tante note messe assieme pazientemente dalle stesse sponde. Crêuza nasconde decine di storie. Armato di pazienza e affetto, ho scavato in quelle canzoni, in quelle storie”.
Giornalista e docente di storia ed estetiche delle musiche afroamericane, Guido Festinese si occupa di cronaca e critica musicale dal 1985. Ha collaborato e collabora con molte testate musicali nazionali, è stato consulente musicale per Radiotre e Comune di Genova, e ha diretto la rivista World Music Magazine. Ha organizzato e diretto eventi culturali, mostre, incontri, partecipato alla scrittura di una decina di testi critici: e, come relatore, a molti festival storici. Ha scritto e messo in scena tre testi teatrali sul jazz.
“Il regista Wim Wenders considera Crêuza de mä l’album più bello nella storia moderna
della musica – interviene Fabrizio Calzia - Il lavoro di Fabrizio De André e di Mauro Pagani festeggia quattro decenni di vita: praticamente ha accompagnato l’esistenza di molti di noi. Guido Festinese, esperto segugio di musica e musiche, ne ricerca spunti e origini mettendo insieme indizio dopo indizio, tassello dopo tassello, le storie che hanno portato a comporre il disco riconosciuto come capostipite della world music. E oltre. Il suo è un lavoro attento, scrupoloso, profondo con il quale ogni faberofilo e faberologo vorrà confrontarsi.
Paolo Fizzarotti
Io sono convinto che la nostra possibile fratellanza con i popoli del mediterraneo si conquista non con le piantagioni di ricino o con un "Piano Mattei" di dubbie caratteristiche, ma espandendo la nostra cultura ed organizzando eventi anche mediatici (musica, cinema, arte) che raccolgano e aumentino la nostra presenza nei vari paesi del mediterraneo. De Andrè portava una profonda conoscenza e una profonda ricerca di integrazione e collaborazione con questi popoli, alla pari di Colombo e Marco Polo era guidato dalla necessità di conoscere ed amare il proprio prossimo. Non possiamo divertirci solo con il karaoke cantando Marinella ma seguire ed amare il suo messaggio!
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Le vicende di attualità e geopolitica di questi ultimi tempi e la crisi energetica in atto hanno fatto riemergere in tutti noi l’esigenza di avere risposte riguardo al tema del nucleare. Che differenza c’è tra fusione e fissione? Che cos’è il nucleare di IV Generazione? Il nucleare è carbon free?
Con questo obiettivo, la ricercatrice Giada Gandolfo del Dipartimento Fusione e Sicurezza Nucleare dell’ENEA, risponde ad alcune delle domande che più di frequente vengono poste sui profili social dell'Agenzia:
- Che differenza c’è tra fusione e fissione?
- Che cos’è il nucleare di IV Generazione?
- Il nucleare è carbon free?